Le Emozioni

Con il termine "
emozione" si indica un processo che comporta cambiamenti anche ampi e interrelati in vari sottosistemi dell'organismo, i quali si verificano in risposta ad un evento, ma anche un pensiero, scatenante il quale riveste un significato fondamentale per l'individuo in termini di sopravvivenza biologica e psicologica.
L'emozione è quindi configurabile all'interno di un
processo dinamico ed adattivo di risposta ad una situazione di crisi che ha lo scopo di informare il soggetto sullo stato di raggiungimento o meno degli scopi e obiettivi che si è preposto, attraverso l'astrazione di informazioni dall'ambiente. Le reazioni emozionali, inoltre, innescano cambiamenti sia a livello dell'espressione motoria, che facciale oltre a cambiamenti fisiologici che sensazioni interne.
Le emozioni principali sono:
- gioia
- sorpresa
- tristezza
- rabbia
- paura
- disgusto
Tali emozioni sono chiamate anche
"emozioni primarie" perché universalmente condivise, cioè ri-conosciute in tutte le culture nella loro espressione facciale che è spontanea, cioè non prodotta intenzionalmente, ed innate cioè facenti parte del nostro "patrimonio genetico".
Ci sono, inoltre, le
"emozioni secondarie" o
"sociali", le quali risultano dalla valutazione che l'individuo fa su di sé o sul proprio comportamento in rapporto a norme interiorizzate, e sono tipicamente umane, a differenza delle primarie che invece sono comuni anche ai primati non umani.
Le emozioni secondarie nascono in relazione al tessuto sociale ed a livello interpersonale, cioè
esistono perché esiste "l'altro".
Le più importanti sono:
- colpa
- vergogna
- imbarazzo
- invidia
- orgoglio
- empatia
In tali emozioni il soggetto che le vive ritiene di fondamentale importanza per esempio il giudizio o il pensiero "dell'altro sociale" in merito al comportamento tenuto dal soggetto stesso in relazione ad un certo evento o situazione.